giovedì 24 aprile 2014

comunione o separazione dei beni nel matrimonio?

Al di là della morale e del significato religioso del sacramento del matrimonio, c'è anche la parte giuridica e economica di cui spesso non se ne conoscono i significati..

immagine www.fotografamatrimoni.it 


Gli stranieri che si rivoglono a me per il loro matrimonio infatti spesso non conoscono il significato di regime di comunione o separazione dei beni.. In alcuni paesi esteri infatti non esiste tale regime, ma esiste un moooolto più formale (e freddo magari) contratto prematrimoniale.

Vediamo se riusco a spiegare in parole giuste e non troppo lunghe il nostro sistema..

come dicevamo il matrimonio comporta delle conseguenze importanti sul piano patrimoniale, e c'è una legge, la 151 del 19 maggio 1975, che stabilisce che automaticamente contraendo matrimonio si accede alla comunione dei beni.. ma che significa?

Con il regime patrimoniale in comunione dei beni, i beni acquistati dai coniugi insieme o individualmente nel corso del matrimonio, entrano automaticamente a far parte di un unico patrimonio comune a entrambi che ne sono proprietari al 50% indipendentemente dall'apporto reale di ognuno.
Fanno parte del patrimonio comune:
  • i risparmi di ciascun coniuge accantonati durante la vita matrimoniale
  • gli acquisti compiuti dai coniugi dopo il matrimonio
  • le aziende costituite dopo il matrimonio e gestite da tutti e due i coniugi
  • gli utili ed incrementi di azienda di proprietà di uno solo dei coniugi anteriormente al matrimonio, ma gestita da entrambi
    i debiti, sia quelli contratti congiuntamente dai coniugi che quelli separatamente
I coniugi in regime di comunione legale dei beni possono agire con poteri disgiunti per il compimento di atti di ordinaria amministrazione, per quelli di straordinaria amministrazione devono, invece, agire congiuntamente. In caso di disaccordo si ricorrere alla decisione di un giudice.
Sono esclusi dal patrimonio comune (art. 177 - 178 e 179 del Codice Civile):
i beni personali di ciascun coniuge
i beni di ciascuno esistenti prima del matrimonio
i beni che ciascuno ha ricevuto dopo il matrimonio, per donazione o successione
i beni ottenuti a titolo di risarcimento danni o di pensione di invalidità al lavoro
i beni ad uso strettamente personale o necessari all'esercizio di una professione
i beni acquistati vendendo o dando in cambio i beni personali purchè all'atto dell'acquisto venga specificato che non entrano nella comunione dei beni

E se si volesse scegliere la separazione dei beni?

Al momento del matrimonio, sia civile che religioso, gli sposi possono scegliere il regime patrimoniale della separazione dei beni. 
La scelta deve essere dichiarata, al termine della cerimonia, all’ufficiale di stato civile o al sacerdote, oppure può essere comunicata al momento della richiesta delle pubblicazioni di matrimonio.

Se gli sposi non dichiarano nulla viene considerata automaticamente la comunione dei beni.
in che consiste perciò la separazione dei beni?
Con la separazione dei beni gli sposi mantengono la titolarità esclusiva dei beni acquistati prima al matrimonio e di quelli avvenuti durante il matrimonio.
Al coniuge proprietario dei beni spettano, in via esclusiva, il godimento e l'amministrazione degli stessi che può essere anche assegnata all'altro coniuge tramite una procura.
Rispetto alle necessità del nucleo familiare, entrambi i coniugi sono obbligati a contribuire alle spese ognuno proporzionalmente alle sue possibilità.

Come si può sciogliere una comunione dei beni?
per morte di uno dei coniugi
per annullamento del matrimonio
per separazione personale
per divorzio
per accordo dei coniugi che decidono di cambiare regime
per fallimento di uno dei coniugi
per separazione giudiziale dei beni